Scuola, presidi Andis: piano Marshall per contrastare dispersione. La presidente Bortoletto: "Problema che riguarda 1 studente su 5" Milano, 11 dic. (askanews) - "Il perdurare della pandemia ha fatto esplodere tutte le contraddizioni del nostro modello di sviluppo ed ha maggiormente evidenziato le disuguaglianze e i divari infrastrutturali, sociali e di genere esistenti nel Paese, squilibri che si ripercuotono in modo drammatico sui risultati dell'azione educativa.L'ultima rilevazione disponibile riporta che sono circa 110 mila gli alunni che abbandonano annualmente la scuola italiana e un elemento rilevante in questa analisi è che il ritardo scolastico, per bocciature o altre cause, molto spesso si rivela come un fattore che precede l'abbandono. Per la scuola superiore il fenomeno si differenzia tra i vari percorsi di studi: il tasso di dispersione scolastica più alto si registra negli istituti professionali (7,2%) e nei tecnici (3,8%), è contenuto nei licei". E' quanto si legge in una nota diffusa dall'Associazione Nazionale Dirigenti Scolastici (Andis). "Quello che preoccupa - spiega la presidente Andis, Paola Bortoletto - è anche la dispersione implicita, che riguarda quegli studenti che ottengono un titolo di studio ma non hanno le competenze minime necessarie per esercitare la cittadinanza attiva, proseguire gli studi o intraprendere un percorso professionale". Secondo i dati forniti dall'Invalsi, si stima che il 14,5% degli allievi esca dalla terza media con livelli di competenza inadeguata in matematica, italiano e inglese. In sintesi, si ritiene che il numero totale di studenti dispersi - espliciti ed impliciti in Italia sia superiore al 20%, un problema che riguarda quindi uno studente su cinque". Il basso livello di istruzione sostanziale, osserva la Bortoletto, "non solo investe direttamente lo sviluppo dell'economia, ma espone ai rischi della società della disinformazione, con la manipolazione costante dei cittadini e l'analfabetismo funzionale priva una parte consistente della popolazione degli strumenti di base per la comprensione di fenomeni sociali complessi e limita la partecipazione ai processi decisionali in modo attivo e pienamente consapevole". Per contrastare questo fenomeno, evidenzia ancora Bortoletto, "serve mettere in campo un Piano Marshall che rafforzi l'attività sia in continuità educativa, attraverso il coinvolgimento dei due cicli di istruzione a partire dalla scuola dell'infanzia (verticalizzazione del curricolo) e attraverso l'interdisciplinarità (curricolo orizzontale), sia in continuità temporale, evitando l'estemporaneità o la ripetitività con cui spesso alcuni progetti sono presentati e vissuti nell'ambito scolastico"
https://www.corrieredelleconomia.it/2022/12/12/piano-marshall-per-leducazione-scolastica/